Maestro Kali, Silat, JeetKuneDo
Inizia la pratica del JUDO nel 1976 all' età di 8 anni, presso la Società "DOJO SHIROBEI AKIYAMA" di Ancona sotto la guida dall' allora istruttore RINALDI OTELLO, oggi MAESTRO C.N. 6° DAN, alternando lo studio del Judo con quello di altre discipline LOTTA e KARATE.
Dal 1989 al 1996 ha continuato la pratica del Judo e del Ju Jitsu sotto la guida dell' ISTRUTTORE PEYRONE ERMANNO, conseguendo ottimi risultati agonistici, ma applicandosi soprattutto nello studio del Judo tradizionale e della Difesa Personale, studio quest' ultimo, che lo ha sempre affascinato e lo ha portato in questo arco di tempo, a studiare anche altre discipline quali: BOXE, KICK BOXING, LOTTA, THAI BOXE.
Nel 1992 supera brillantemente l' esame di C.N. 1° DAN di Judo e nel 1995 quello di 2° DAN di Judo, e di C.N. 1° DAN di Ju Jitsu, esami sostenuti presso la FEDERAZIONE F.I.L.P.J.
Nel 1994 la svolta: dopo una assidua ricerca di completezza nel combattimento, approda al Kali-Silat-JKD con la A.K.E.A. e comincia a frequentare il cosro istruttori.
Nel 1995 sostiene e supera l' esame di allenatore di SHOOT BOXE con la FENASCO.
Nel 1997 diventa ISTRUTTORE di: KALI – ARNIS ESCRIMA e ARTI MARZIALI FILIPPINE – JET KUNE DO CONCEPT con l' Associazione A.K.E.A. e fonda con PEYRONE e PANEGIN l' ASSOCIAZIONE SPORTIVA K.JU.THAI, divulgando per primo lo studio del Kali Filippino nella regione Marche.
Nel 1998, sempre con l' A.K.E.A., sostiene, superandolo, l' esame da istruttore di JUN FAN GUNG FU/ J.K.D. CONCEPT, nel contempo, conosce il MAESTRO ANTHONY R. WAMSLEY e incomincia, con i suoi soci ed i suoi allievi, a frequentare i suoi corsi di TAI CHI DIM MAK, trovando, le sue proposte sull' applicazione del Tai Chi alla difesa personale e lo studio dei punti di pressione applicato alle percussioni, estremamente interessanti e inserendoli come studio nelle sue proposte didattiche. In questi anni approfondisce diversi aspetti del combattimento, ricercando sempre nuove esperienze partecipando a stage con maestri del calibro di Dan Inosanto ("enciclopedia vivente delle arti marziali"), Erik Paulson (Combat Submission Wrestling), il Maestro Valerio Zadra (Krabi Krabong) , il Maestro Fries (Wing-Tsung), il Maestro Bob Breen (Kali Filippino)
Nel 2000 l' Associazione A.K.E.A subisce una scissione interna per motivi tecnico – ideologici e una parte degli Insegnanti, tra i quali Bastianelli e Panegin, sotto la guida del MAESTRO SERAFINO FONTANA, fondano l' Associazione K.E.S.A., della quale il Capo Scuola di riferimento è il MAESTRO CASS MAGDA del MAGDA ISTITUT RESEDA, nel frattempo anche alla Società Sportiva K.JU.THAI., viene cambiato il nome in A.K.J.
NEL 2001, il Maestro CASS MAGDA, dopo averlo esaminato, gli riconosce la qualifica di Istruttore K.E.S.A. e l' abilitazione all' insegnamento del KALI FILIPPINO, del SILAT e del J.K.D. CONCEPT, secondo i dettami della sua Scuola.
Nel 2003 fonda il "CENTRO PER LO STUDIO DELLE ARTI MARZIALI JOHN D." del quale condivide la direzione tecnica con Peyrone e Panegin ; Società Sportiva attualmente affiliata all' ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA A.S.I. dove tutt'ora insegna e divulga queste discipline con l'obiettivo (sottolineato dal nome) dello studio "profondo" delle arti marziali.
"In questi 40 anni di pratica e di studio delle varie discipline marziali, mi sono sempre chiesto il significato della definizione di "Arti" per identificare delle attivita così forti, devastinti, crude...
La risposta che l'esperienza e lo studio mi hanno fornito risiede nell'armonia del movimento: spostare il peso del proprio corpo sempre in equilibrio, muovere gli arti in modo fluido, armonizzanre ogni singalo gesto in movimenti che sembrano accarezzare l'aria.. sono una espressione d'arte che richiede maestria e dedizione non meno di altre forme d'espressione.
Cos'è se non un'arte quella disciplina che ci insegna ad ascoltare il proprio corpo per capire come respirare, come percepire iol fluire dell'energia nei nostri meridiani, come "sentire" l'ambiente che ci circonda e come scorgerne I particolari piu impercettibili, come assecondare il nostro equilibrio nello spingere o essere spinti, come percepire la nostra forza o la nostra velocità? Non è forse questo "plasmare", "scolpire" un uomo... come non definire Arte questa disciplina?
La vita di tutti I giorni è ormai un susseguirsi frenetico di attività e di competizioni con continue corse alla soddifazione di falsi bisogni: il Vero istinto primordiale viene rinchiuso in una pragmaticità devastante.
Praticare Arti Marziali è risvegliare questo istinto primordiale.. è riominciare a capire e sentire noi stessi, dal piccolo movimento al grande movimento, dal piccolo respiro alla capacità di sentire fluire l'energia in noi stessi, quell'energia che è in ogni cosa e della quale noi siamo parte in quel collegamento tra cielo e terra dimenticato dall'uomo."