Le arti marziali indonesiane e malesi sono, senza dubbio, tra le più affascinanti, misteriose ed efficaci dell'odierno panorama marziale; ma non sempre è possibile percepire immediatamente l'essenza di tali discipline, tanto più se la stessa viene (talvolta volutamente) occultata da maestri gelosi dei segreti della propria arte.
Conscio di questa situazione, il Maestro Cass Magda ha concepito il Buka Jalan Pentjak Silat: non un nuovo stile (tra i tanti già presenti nell'area del sud-est asiatico), ma un vero e proprio metodo per interpretare, capire ed acquisire i principi fondamentali di queste letali e scientifiche discipline, discernendo ciò che è vero, semplice e diretto da ciò che, invece, è solo apparenza.
Permeato dai principi e concetti elaborati dalla dottrina del Jeet Kune Do di Bruce Lee, il Buka Jalan offre una didattica d'insegnamento particolarmente raffinata, associata a specifiche modalità di allenamento finalizzate ad infondere, nella più pura ed autentica tradizione del Pentjak Silat, elementi di scienza del combattimento.
In ossequio ai principi di eclettismo e dinamismo -capisaldi imprescindibili della propria corrente marziale- Guru Cass Magda ha, infatti, selezionato, nella grande varietà di approcci e metodi di combattimento del sud-est asiatico, gli stili che risultano più congeniali alle diverse situazioni del combattimento.
In estrema sintesi, e tralasciando i molti elementi complementari afferenti tale metodo, il Buka Jalan è fondato su elementi propri dello stile Serak, pilastro del Silat diffuso dal Maestro, che utilizza continue serie di colpi e percussioni di vario genere, essenzialmente finalizzate a dirigere l'opponente in condizioni di disequilibrio e proiezione, sino alla sua completa sottomissione.
Il metodo congegnato dal Maestro Cass Magda contempla, inoltre, l'ipotesi del combattimento a terra, utilizzando i concetti e le tecniche dello stile Harimau di Sumatra -lo stile della tigre- noto per la sua capacità di sfruttare le posizioni basse e trasformare il terreno in un prezioso alleato, contemplando, altresì, la via delle Buah Kunchi (tecniche di chiusura, leva e rottura articolare) tipiche del Bersilat di origine malese.
Il Buka Jalan praticato nei corsi KESA si contraddistingue per il metodo di analisi diffuso dal suo fondatore, al fine di assimilare al meglio le meccaniche, le strategie e le tattiche dei vari sistemi di lotta malesi e indonesiani.
Silat è il nome generico con cui viene identificato l'antico stile marziale indonesiano. Al centro Studi Arti Marziali John D. vengono praticati gli stili di Silat compresi nel programma del Maestro Cas Magda, identificati con il nome Buka Jala: si tratta di un metodo di precisione scientifica adatto ad approfondire e padroneggiare una disciplina cosi vasta e complessa, nella quale si studiano le geometrie dei movimenti, lo spostamento del peso e l'originale modo di squilibrare il proprio avversario.
Colpire per sbilanciare è la principale peculiarità di questo sistema di allenamento che contrasta con la didattica delle prese tipica degli squilibri di molte altre discipline marziali basate sulla rottura di posizione (come il Ju Jitsu, il Judo, l'aikido ecc...).
Lo scopo principale del Silat è quello di colpire, ma I colpi vengono portati anche con funzione di deviare, condurre, squilibrare, proiettare ed infine colpire.
Chiusure, chiavi articolari e leve sono altresì contemplate nel Silat anche se questo genere di azioni vengono fatte sempre in ottica di combattimento con più avversari e di molteplici attacchi.
Infatti il metodo Buka jala si prefigge lo scopo di educare il praticante al combattimento anche con piu avversari contemporaneamente, sfruttando le sue tipiche geometrie di movimento finalizzate ad ingabbiare in una "Tela letale" fatta di movimenti fluidi ed armonici gli avversari, uno ad uno.
Nello stile Buka Jala vengono studiate anche le posizioni di combattimento a livello del suolo, con posizioni basse da cui si colpisce, si intrappola e poi si lacera...
Il Buka Jala, quindi, risponde ad una esigenza di studio marziale completo richiestissimo al giorno d'oggi: si tratta quindi di uno stile duro, a volte crudo, terribilmente essenziale, nel quale nulla viene lasciato al caso perché nel vero combattimento la più piccola imperfezione tecnica può essere decisiva.