Le arti marziali prevedono doti fisiche e comportamentali tali da renderle ottimi strumenti di preparazione psico-fisica per i più giovani, infatti aiutano ad accrescere:
Il Ju-Jitsu è un'arte marziale originaria del Giappone dalla quale derivano molte discipline sportive moderne (quali il Judo) e buona parte delle nozioni di difesa personale comunemente insegnate nei corsi.
La filosofia del Ju-Jitsu è:
La pratica del Ju-Jitsu offre una preparazione fisico/tecnica molto ampia allenando l'equilibrio, la coordinazione spaziale e l'autocontrollo.
Il Ju-Jitsu tradizionale non è una disciplina agonistica propriamente intesa, quindi non è finalizzato alla prestazione di gara bensì allo sviluppo tecnico e fisico nel rispetto delle potenzialità dei praticanti; questa caratteristica rende il Ju-Jitsu molto adatto alla formazione dei giovanissimi ai quali resterà (a prescindere dallo sport che faranno "da grandi") un bagaglio motorio estremamente esteso unito alla capacità di socializzazione e di mutuo rispetto.
Il confronto con i propri compagni di pratica e l'esecuzione tecnica a coppie, predispone naturalmente ad una costruttiva nterpretazione dell' agonismo senza le aberrazioni che spesso le gare introducono negli sport (ovvero focalizzare la preparazione sul risultato talvolta a discapito del "percorso" formativo).
Il JuJitsu, oltre ad essere una validissima attività fisica, introduce concetti di autodifesa e di gestione del "confronto fisico" che possono aiutare anche i più piccoli a padroneggiare situazioni di "relazioni difficili" con gli altri:
La filosofia del "rispetto anche dell'avversario" e della "cedevolezza" (da cui deriva la parola "JU") inducono i praticanti a non ricercare lo scontro a vantaggio di soluzioni conservative avendo pero' la consapevolezza di sapersi difendere.
La tradizione narra che nel medioevo, Shirobei Akiyama, un medico giapponese, avesse studiato in Cina, ma senza soddisfazione, le arti marziali del suo tempo; Si ritirò quindi a meditare sull'insuccesso per cento giorni. Un giorno, dopo una copiosa nevicata, notò che il peso della neve spezzava i più robusti rami degli alberi di ciliegio. Più in là un Salice era rimasto intatto: Ogni volta che la neve si accumulava sui rami, questi si flettevano scrollandosi il peso incombente per poi riprendere la posizione originaria. Shirobei Akiyama intuì l'importanza del principio della non resistenza e lo applicò alle arti di combattimento:
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